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La nascita

Il coro Code di Bosco nasce nell’ottobre del 1988 ad Orsago, per iniziativa di una decina di appassionati di canto popolare e di montagna, coordinato da Gilberto Buriola [quello senza capelli, nella foto qui a fianco..., oops.. dov'é?!].

L'interesse spazia fin da subito dal canto tradizionale al canto d'autore di ispirazione popolare, fino ad arrivare all'esecuzione di brani della tradizione trevigiana, dei nostri vecchi, e anche della tradizione scoutistica, riarmonizzati in maniera originale.

Fin dagli esordi, il coro si è contraddistinto per la grande voglia di stare insieme, di condividere fra coristi le emozioni che il canto inevitabilmente suscita e di riportarle con semplicità all’esterno, esibendosi, dapprima spontaneamente, in qualche suggestiva osteria o intorno al fuoco del “panevin”, fino ai primi concerti alla sagra di Villa di Villa, nelle case di riposo piuttosto che nelle scuole elementari.

La crescita

Di concerto in concerto, di anno in anno, il coro vede accrescere in maniera costante il numero degli effettivi fino a raggiungere, verso la fine degli anni 90, la consistenza necessaria alla partecipazione ad eventi rilevanti. Ha quindi iniziato un’attività continua di concerti, partecipando a numerose rassegne italiane ed estere, in particolare in Francia (4 volte), Germania, Croazia e ai “Tre Confini”, tra la Slovenia e l'Austria.

Nel 2001 avviene la consacrazione del coro con il trionfo al Concorso Corale della Provincia di Treviso, ottenendo inoltre un premio speciale dalla Giuria.

Nel 2003 ottiene il quinto posto al prestigioso Concorso Corale Nazionale di Vittorio Veneto, sezione canto popolare. Nel 2004 il coro ha avuto l’onore di cantare alla rassegna del CoroCastel di Conegliano. concorso 01
Dal 2002 il coro propone l’iniziativa del Concerto Itinerante, ambientato, in maniera suggestiva, sulle pendici della nostra cara montagna, i suoi boschi, le sue borgate e “casere”, con l’esibizione finale sulla panoramica vetta del Col Alt, in vista delle Code di Bosco.

Nel 2006 il coro ha deciso di realizzare la sua prima Rassegna ad Orsago, invitando gli amici del Coro La Voce della Valle, di S. Pietro al Natisone (UD) ed il CoroCastel, ottenendo un'ottima risposta di pubblico.

Una nota di particolare interesse e soddisfazione è rappresentata dall’iniziativa speciale del coro di tenere vari concerti in diverse scuole elementari del nostro territorio, con un repertorio inteso a diffondere e mantenere viva la cultura del canto popolare tra i nostri bambini e giovani. L’iniziativa ha avuto, fin da subito e continua ad ottenere, un grande riscontro.

VosNel 2008 il coro ha compiuto 20 anni e, per festeggiare adeguatamente tale importante anniversario, ha invitato ad Orsago il Coro Vos de Mont, del M.o Marco Maiero, trascorrendo con loro una serata indimenticabile. A distanza di anni, risuonano ancora le loro incomparabili voci e magistrali armonie.

Nel 2013, per la ricorrenza dei 25 anni, abbiamo invece festeggiato con le meravigliose e bravissime ragazze del Coro Plinius, con le quali abbiamo condiviso un dopo concerto memorabile (ragazze casiniste, quasi come noi...). All'inizio del 2014, come si suol fare per i vaccini, ci siamo lasciati iniettare, grati per l'onore, il richiamo in quel di Bottrighe (RO), con un concerto nella loro stupenda chiesa (e il dopo concerto che vi lasciamo immaginare...).

Il 2013 ci ha poi visti partecipi del Festival Internazionale di Canto Corale "Alta Pusteria", dove abbiamo fatto conoscenza con il Coro Old Spirit Gospel Singers, di Pregnana Milanese, con il quale ci siamo sentiti particolarmente in sintonia, sin dalle prime note. Un coro con delle caratteristiche umane speciali, che ha fatto scaturire in noi un sentimento di profonda fratellanza. Siamo stati loro riconoscenti ospiti il 24 maggio 2014, una giornata speciale, che ha lasciato un profondo ricordo nei nostri cuori.ArrivederciOld

Nel giugno 2014, non ancora stanchi, abbiamo replicato l'uscita in Val Pusteria, nel contesto della quale abbiamo potuto condividere dei bei momenti con il coro israeliano Jeanne Rabin's Ensemble, con il quale abbiamo stretto una particolare amicizia, con le simpatiche ragazze del Gruppo Vocale Allegre con Brio di Udine e con un curioso Coro di Musica Dentale (avete letto bene: un coro di dentisti!) della Corea del Sud. Ciliegina sulla torta di questo evento, la scelta dell'organizzazione di far dirigere il canto finale della Festa dell'Arrivederci, sotto il tendone di Sesto, al nostro amato (e ignaro) Gilberto.

GilIncreduloIn quattro occasioni, nelle estati del 2006, 20082010 e 2015 abbiamo volentieri risposto all'invito, da parte dell'Associazione per il gemellaggio di Cordignano, di portare il nostro canto in Francia, a Pins Justaret, dove abbiamo trovato un'accoglienza meravigliosa, l'ospitalità e il calore degli italiani lì residenti. Abbiamo avuto così l'occasione di visitare i Pirenei e Toulouse, dove abbiamo effettuato dei concerti veramente sentiti.

Da parecchi anni il coro ha l’onore dell’amicizia del maestro Giorgio Susana, direttore del CoroCastel, che ha armonizzato per noi alcune canzoni di particolare successo, e la simpatia del maestro Luciano Borin, che con la sua professionalità ha saputo cogliere e valorizzare certe caratteristiche che neppure sapevamo di avere.

 

Le nostre priorità

popeChi conosce il Coro Code di Bosco sa che non ha a che fare con un coro professionista, di quelli ligi alle prove e costanti nelle uscite. Ci dispiace deludere accademici e benpensanti, ma c'è un tarlo dentro al nostro stare insieme, un tarlo che da sempre rode nel profondo (nel DNA, fin dalla nascita, dunque) e che ci impedisce di omologarci secondo regole, vincoli ed etichette che altri cori normalmente accettano e considerano funzionali all'impegno coristico.Mirco_molde

Anche per questo il Coro Code di Bosco ricorre raramente a sponsorizzazioni (finalizzate solitamente alle sole rassegne importanti) e non dispone ancora di una sede propria (non finiremo mai di ringraziare i nostri amici del Gruppo Alpini di Orsago).

Gran parte dei membri ha maturato, fin da giovane, esperienze negli ambiti del volontariato, chi in organizzazioni scoutistiche, chi in gruppi religiosi, chi nell'ambito del recupero sociale. Forse è questo l'imprinting che fa da condimento, che porta certe cose in secondo piano e valorizza la bellezza dello stare insieme, di creare occasioni di incontro e condivisione, anche solo per una canta, anche senza pubblico, se la cosa ci aggrada e ci convince.

Qualche anno fa, un nostro compagno corista ebbe a scrivere, riguardo al coro:

Le sere di giovedì, nel varcare la soglia della sede, ho la netta sensazione di infilarmi in una sorta di stargate, per ritrovarmi poi in una realtà spazio-temporale avulsa da problemi, libera dalle viscosità della vita e carica di quell’energia che ti fa sentire a casa.

E’ proprio vero che lì ti lasci alle spalle tutto ciò che può infastidire e dai libero sfogo a ciò che di bello senti dentro; e questo ti dà la carica per i 7 giorni a venire.

Il clima che si respira, la giovialità che serpeggia, le battute istantanee che ti travolgono, la voglia di impegnarsi e di mettersi alla prova, il divertimento nello svolgere il compito, ... di apprendere, … e il dopo prove mangereccio, … devo dire che non hanno eguali, per quanto ne so, in altre realtà con cui sono entrato in contatto.

E sempre più mi rendo conto che il coro assume inevitabilmente il carattere del direttore, che prende la vita con allegrezza e giocosità, valorizzando la parte bella delle cose e risolvendo sul nascere possibili screzi e malintesi con tutta la spontaneità e la semplicità, quasi fanciullesche, che lo contraddistinguono.

Ringraziamo in ogni caso i nostri affezionati amici e ascoltatori, che da tanti anni ci seguono e che talvolta debbono sopportare qualche eccesso o evasione goliardica (specialmente nei dopo concerti...), ma ormai ci conoscete, e sapete che non siamo solo casinisti....

La nostra divisa

GamelìnSiamo, in generale, poco propensi ad indossare divise, ma certe occasioni inevitabilmente lo richiedono. Ma ci fermiamo magari alla sola camicia/maglietta e alla relativa maglia, niente pantaloni omologati, per ora. Magliette e camicie di svariati colori, giusto per fare un po' di confusione...

Abbiamo appeso alla cintura qualcosa di utile, specie quand'è occasione di brindare, qualcosa che ci risparmia di dover usare bicchieri o, peggio, bicchieri di plastica: un piccolo contributo anche all'ambiente.

Come si chiama? Gamèl (o gamelìn, pignatèl, tecét, gavetìn, per i foresti kettle,... come volete voi).

Non solo canto

Ogni occasione può essere ghiotta per trovarci e trascorrere insieme ai nostri amici giornate dense e particolari.

Nelle stagioni calde, un paio di uscite sono dedicate alle famiglie. E' il momento di portare in montagna i propri affetti, coninvolgendoli nelle nostre attività canore ma non solo.

Può capitare che ci si organizzi per preparare insieme ricotte e formaggi, birra, polenta, pasta, ecc.

Anche un paio di giorni, da trascorrere in qualche rifugio delle nostre Dolomiti, rappresentano un momento di aggregazione importante e di riflessione, fuori dagli impegni, circa le scelte e disposizioni future...


  

Minatore rifugio
 Un minatore...  Guarda un po'... Dovessero fallire i cori...  Al rif. Vazzoler, alla Civetta